venerdì 28 giugno 2013

"IL QUINTO A DESTRA"


" ASPETTANDOTI" - ENRICO NASCIMBENI

Una collana di conchiglie
Un soldatino di plastica
Una tana di una volpe impaurita
Un pacchetto di sigarette ancora da aprire
Un posacenere di madreperla
Un libro scritto da un albero
Un'onda che si infrange sul viso di uno scoglio
Un urlo nella notte
Una sedia  a dondolo che non dondola
Una mosca disorientata
Un pezzetto di pane
Un tappeto volante
Una seria risata
Una bicicletta non tua che mai dovrai restituire
Una birra irlandese
Un sussurro di sussurri
Un poeta che lancia sassi agli aggettivi
Un vampiro che ha paura del buio
Un fiore imbrattato da un pittore
Un cerchio che sogna di diventare un quadrato
Tutto questo ti regalo.
Per oggi.

WILHEM REICH

..E le autorita' americane bruciarono i suoi libri....

"CAMBIARE UN BAMBINO" - CARL GUSTAV JUNG

Se c'è un qualche cosa che vogliamo cambiare nel bambino, prima dovremmo esaminarlo bene e vedere se non è un qualche cosa che faremmo meglio a cambiare in noi stessi.

"IL COSMONUTA E IL PICCOLO RUMORE " - ENRICO NASCIMBENI

Il primo cosmonauta della storia fu il russo Gagarin. Fu lui a vedere per la prima volta la curva della terra. Il suo razzo era grandissimo. Ma la sua cabina piccolissima. All'improvviso senti' un rumore: tic..tic..tic..tic. E quel rumore non finiva, diventava insopportabile. Un'ossessione. Penso', e prese una decisione. Immagino' che quel maledetto tic tic tic fosse una musica, musica classica. Bellissima. E convisse cosi' serenamente con quel rumore, fino al suo ritorno sulla terra.

giovedì 27 giugno 2013

"GUARDA CHE SONO IO...." - ENRICO NASCIMBENI

Guarda che sono io
quello che ha piangeva nelle strade di Milano per i lacrimogeni.
Guarda che sono io
quello che credeva che rivoluzione facesse rima con redenzione.
Guarda che sono io
quello che piangeva per la strada anche se non avevano sparato i lacrimogeni.
Guarda che sono io
quello che vent'anni fa ti ha vista camminare a testa bassa.
Guarda che sono io
quello che senza saperlo ti ha cercata.
Guarda che sono io
quello che senza saperlo ti ha aspettata.
Guarda che sono io
quello che ti ha rubato l'ombrello
sperando che tu lo venissi a cercare
in una giornata di sole
mentre in casa mia pioveva a dirotto.
 





"SORPRENDIMI" - STADIO

Sorprendimi ...
con baci che non conosco ogni notte
stupiscimi ...
e se alle volte poi cado ti prego
sorreggimi, aiutami
a capire le cose del mondo
e parlami, di più di te, io mi dò a te
completamente ...
Adesso andiamo nel vento e riapriamo le ali
c'è un volo molto speciale non torna domani
respiro nel tuo respiro e ti tengo le mani
qui non ci vede nessuno siam troppo vicini
e troppo veri ...
Sorprendimi ...
e con carezze proibite e dolcissime
amami ...
e se alle volte mi chiudo ti prego
capiscimi, altro non c'è
che la voglia di crescere insieme
ascoltami, io mi do' a te e penso a te
continuamente ...
Adesso andiamo nel vento e riapriamo le ali
c'è un volo molto speciale non torna domani
respiro nel tuo respiro e ti tengo le mani
qui non ci prende nessuno siam troppo vicini
e troppo veri ...
veri ...
Dai che torniamo nel vento e riapriamo le ali
c'è un volo molto speciale non torna domani
respiro nel tuo respiro e ti tengo le mani
qui non ci prende nessuno siam troppo vicini
e troppo veri ...
Sorprendimi ,sorprendimi ,sorprendimi..

"UNA POESIA E' UNA CITTA' " - CHARLES BUKOWSKY


 
Una poesia è una città piena di strade e tombini
piena di santi, eroi, mendicanti, pazzi,
piena di banalità e roba da bere,
piena di pioggia e di tuono e di periodi
di siccità, una poesia è una città in guerra,
una poesia è una città che chiede a una pendola perché,
una poesia è una città che brucia,
una poesia è una città sotto le cannonate
le sue sale da barbiere piene di cinici ubriaconi,
una poesia è una città dove Dio cavalca nudo
per le strade come Lady Godiva,
dove i cani latrano di notte, e fanno scappare
la bandiera; una poesia è una città di poeti,
per lo più similissimi tra loro
e invidiosi e pieni di rancore...
una poesia è questa città adesso,
cinquanta miglia dal nulla,
le 9.09 del mattino,
il gusto di liquore e delle sigarette,
né poliziotti né innamorati che passeggiano per le strade,
questa poesia, questa città, che serra le sue porte,
barricata, quasi vuota,
luttuosa senza lacrime, invecchiata senza pietà,
i monti di roccia dura,
l'oceano come una fiamma di lavanda,
una luna priva di grandezza,
una musichetta da finestre rotte...

una poesia è una città, una poesia è una nazione,
una poesia è il mondo...

e ora metto questo sotto vetro
perché lo veda il pazzo direttore,
e la notte è altrove
e signore grigiastre stanno in fila,
un cane segue l'altro fino all'estuario,
le trombe annunciano la forca
mentre piccoli uomini vaneggiano di cose
che non possono fare.

"SCARICATORE DI PORTO" - ENRICO NASCIMBENI

Con successo
abile e involontario comuffamento
volontario oblio
ho ignorato chi sono
per tutta la mia vita.
Poi arrivi tu e lentamente mi metti a nudo sotto una lampada
un riflettore
il bagliore mi fa chiudere gli occhi e mi contringe a parlarmi di me.
Lo  scollamento e' dirompente come  come fucilata nel petto.
E quando colpisci non usi il fioretto ma cazzotti che abbattono pure un peso massimo. 
"Sei un dipendente da caramelle che ti bruciano il cervello".
"Un giorno di non-ordinaria follia hai tradito la mia fiducia e ti perdono...ma scusa se quando mi viene in mente ti bastono".
"Scopi come uno scaricatore di porto".
"Non fare con me la gara chi ce l'ha piu' duro perche' il mio piccolo uccello di donna diventa durissimo".
"Come ci si sente Enrichetto dal ciuffo a beccarsi ( esattamente imitando e adattandomi a quello che  hai fatto tu) certe frasi abbatti-elefante?".
Beh ci sente male amore mio.
Beh ti ho fatto del male amore mio.
Beh mi fai male amore mio.
Beh quando me le dici ti strozzerei amore mio.
Beh la tua voce secca e "rasoiosa"  esce dal telefono e fa a pezzi me, il mio io e le farfalle notturne che hanno la sfiga di volare in quel momento nella stanza.
Beh un po' mi tremano le gambe amore mio.
Beh sei la prima che mi ha preso di petto ed e' arrivata direttamente nel mio culo amore mio.
Beh mi sento palestinese oppresso da israeliana atavica rivalsa-rappresaglia amore mio.
Beh certo che tutti i torti non hai.
Ora pero' regalami tu un grande specchio e un libro che spiega che il romanticismo non e' solo un movimento letterario ma anche un modo di essere e fare.
Ti prometto che mi ci specchiero' dentro con attenzione e giorno dopo giorno ti raccontero' quello che vedo...e che non vedo. E il libro lo divorero' in un'ora.
Siamo fragili vite...prima l'una all'altra sconosciuta...poi che si sono sfiorate per anni...ora unite.
Siamo i protagonisti di un film in bianco e nero (la vita) che stiamo colorando insieme.
 Non lascero' mai la tua mano e se ti tappero' la bocca lo faro' con un bacio.
E se sbagliero' ancora, perche' qualcosa con te sbagliero', per favore non mi mettere all'angolo.
E io non lo faro' quando sbaglierai tu. 
Certo che porca puttana amarti non e' come bere un bicchier d'acqua.
Ma va bene cosi'. Mi va bene cosi'. Tu mi anche cosi'. Me lo devo ficcare in quella testa di cazzo che mi ritrovo.
E per carita' nessun vincitore. Forse si, uno solo. L'amore.
Ps. stanotte non ho bisbigliato male parole...ma con le mani ti facevo le corna e alzavo il dito.  Sorridi cazzo. E stiamo vicini.














mercoledì 26 giugno 2013

E' L' ORA DI VOLARE VIA INSIEME


"UN GIORNO NON SCRISSI...." - ENRICO NASCIMBENI

Un giorno non scrissi una poesia dedicata a te.
E lo so
lo sappiamo
che velatamente la cosa ti rompe un po' i coglioni.
Beh sappi
che ho talmente tante cose da scrivere su di te
che potrei riempire di parole tutte le nuvole che vanno ad Oriente.
Potrei scrivere di te sui sassi dello Yemen.
Potrei scrivere di te sul tuo piccolo ventre
con una piuma o anche con il mio uccello.
Potrei scrivere di te sui tram di Milano
imbrattati di sghiribizzi-puttanate.
Potrei scrivere di te sulla sabbia del deserto dei Gobi
lasciando immagini che ti vedono abbandonata nel tuo letto
dove lecchi lacrime salate,  sempre in attesa di tempeste e zodiacali profezie.
Potrei scrivere di te sulle tue ferite
da soldatessa spossata da mentali battaglie
e vigliacchi agguati di un nemico che ha perso la guerra in partenza.
Potrei scrivere di te sul muro di un cesso pubblico
mischiando una parola di zucchero ad oscenita' e fighe disegnate male.
Potrei scrivere di te su una panchina dove i vecchi risolvono la vita col ricordo
e qualcuno aspetta qualcuno.
Potrei scrivere di te sul retrocopertina di un libro di Castaneda
invocandolo, affinche' sciamani amici suoi ci accompagnino nel nostro viaggio.
Potrei scrivere  di te su una fattura
perche' quel che e' fatto e' fatto.
Potrei scrivere su di te
ma ho paura che la punta della mia penna faccia male alla tua pelle.
Potrei scrivere di te sull'altare di una chiesa
e sui tavoli di un bar chiuso per turno.
Potrei scrivere su di te.
E scrivo.

"IL TALENTO" - ENRICO NASCIMBENI



Ho discusso del talento con un bruco e una lucertola.
Mi hanno dato ragione.
Ma non mi ricordo piu' cosa gli ho detto.
Ora abbandonato su una sedia
leggo un talentuoso mio verso
che non ho mai scritto.
Talento
forse
e' saper dipengere con una penna che ha finito l'inchiostro
la tua voce amata.

"MANGIATO DALLE FARFALLE" - CHARLES BUKOWSKY

Forse vincerò alla lotteria irlandese
forse diventerò pazzo
forse
forse l'assicurazione contro la disoccupazione o
una ricca lesbica in cima a una collina

forse re-incarnazione in una rana…
o 70.000 dollari trovati a galla in un sacchetto di plastica
nella vasca da bagno

ho bisogno di aiuto
sono un uomo grasso mangiato da
alberi verdi farfalle e da te

gira gira
accendi la luce
i denti fanno male, i denti della mia anima fanno male
non posso dormire
prego per i tram morti
i topi bianchi
motori in fiamme
sangue su un camice verde in una sala operatoria a
San Francisco
e sono imprigionato
ahi ahi
folle: il mio corpo là pieno di nient'altro che
di me
me intrappolato a metà strada fra il suicidio e
la vecchiaia
che mi affanno nelle fabbriche accanto ai
ragazzi
tenendo il passo
bruciando il mio sangue come benzina e
facendo sogghignare
il caposquadra

le mie poesie sono soltanto scarabocchi
sul pavimento di una
gabbia.

"PESSOA" - ENRICO NASCIMBENI



Cambiai piu’ volte il nome
Per confondere alfabeti infiniti…

martedì 25 giugno 2013

"PRIMA DEL TEMPORALE" - ENRICO RUGGERI

Questo fiume silenzioso
che mi porta più lontano,
non sarà percorso invano
se tu partirai con me.

Se la notte si avvicina,
io ti voglio avere sveglia;
sulla luce che ti abbaia
io ci metterò un foulard.

Ci sarò, quando vorrai chiamarmi
io verrò e per addormentare te
io ti potrò cantare quello che vorrai sentire.
Ci sarò, prima del temporale
io verrò.Per ripararti sulla via
io ti potrò coprire ed aspettare il sole che verrà;
non avremo freddo più.

Mentre passano stagioni
che trascinano ricordi,
non è detto che sia tardi
se non guardi che ora è.

Tra i percorsi accidentati
che ci possono cambiare,
c'è una foto da guardare:
quelle faccie siamo noi.

Ci sarò, dentro alla nostra stanza
ti dirò tutte le favole che so,
ma le farò cambiare
inventando un lieto fine.
Ci sarò, prima del temporale
porterò questo impermeabile che ho
e ci nasconderemo ad aspettare

il sole che verrà;
non avremo freddo più.

Ci sarò, prima del temporale
riuscirò a rimanere qui con te.
Io resterò in silenzio ad aspettare
il sole che verrà;
non avremo freddo più,
non avremo freddo più

"MI PIACE" - PATRIZIA PIRO


Sono e saro' un' ingenua
Io...
Candore che ne' tempo ne' esperienza hanno cancellato
Semplicita' della scemenza stretta parente (?)
Cosi'....
Mi piace ancora e ancora sorprendermi davanti a gratuite
cattiverie,congetture, maldicenze e loschi pensieri
Mi piace ancora e ancora credere che ciascuno possegga il senso
del limite proprio ed altrui
 Mi piace ancora ed ancora pensare che la mia liberta' inizia dove comincia la tua
(questione di rispetto, questione di consapevolezza)
Mi piace ancora e ancora sperare
che l'ombra e la luce di ciascuno trovino - nel tempo - armonica coabitazione.
Mi piace...
Mi piace ancora e ancora ignorare
l'invidia celata, palese e inconsapevole.
Mi piace e ancora mi piace l'incanto, la meraviglia, l'estasi, l'astrologia e il pensiero magico del ritmo il suo fluire la conoscenza ...
Mi piace ancora e ancora imperfezione, dubbio e coscienza.
Mi piace ancora e ancora
essere dell'idiozia l'emblema
e della derisione il soggetto (!)
..mi piace.
Mi piace del "non essere...l'essere"
io......




"OVUNQUE" - ENRICO NASCIMBENI



Ovunque
Ma dov’e’ questo ovunque?
Nel pezzetto di carta che lasciamo in un libro
Per non perdere il segno
Per sentirci un po’ vivi
Dentro stanze sudate
Tra lenzuola pulite…

Ovunque
Ma cos’e’ questo ovunque?
Forse e’ un piccolo segno che lasciamo nel vento
E’ un tormento di voci
Che non puoi piu’ sentire
E ti mancano tanto
Che non riesci a dormire..

E tu annaffi il giardino anche se fuori piove
E poi scivoli dentro a un “ti amo” scontato
E ti mangi le unghie mentre guardi la notte
Aspettando il mattino come un treno in ritardo..
Ovunque
Basta che sia per sempre…
Ovunque
Basta che sia per sempre…

Ovunque
Ma dov’e’ questo ovunque?
E’ una sedia ormai vuota che rimpiange il tuo culo
E’ fischiare alle stelle
Come fossero donne

Un po’ fredde ma belle
Mentre alzano le gonne

E la vita ti scappa come un cane per strada
E ti togli la giacca e fai a botte col tempo
Poi tu scrivi parole con la dolce speranza
Che qualcuno magari poi ritorni davvero
Ovunque
Basta che sia per sempre
Ovunque
Basta che sia per sempre….

"UOMO E DONNA A LETTO ALLE 10 POMERIDIANE" - CHARLES BUKOWSKY



Mi sento come una scatola di sardine, disse lei.
mi sento come un cerotto, dissi io.
mi sento come un panino al tonno, disse lei.
mi sento come un pomodoro a fette, dissi io.
mi sento come se stesse per piovere, disse lei.
m sento come se l'orologio s'è fermato, dissi io.
mi sento come se la porta fosse aperta, disse lei.
mi sento come se stesse per entrare un elefante, dissi io.
mi sento che dovremmo pagare l'affitto, disse lei.
mi sento che dovresti trovare lavoro, disse lei.
non me la sento di lavorare, dissi.
mi sento che di me non te me ne importa, disse lei.
mi sento che dovremmo far l'amore, dissi io.
mi sento che l'amore l'abbiamo fatto fìn troppo, disse lei.
mi sento che dovremmo farlo più spesso, dissi io.
mi sento che dovresti trovare lavoro, disse lei.
mi sento che dovresti trovare lavoro, dissi io.
mi sento una gran voglia di bere, disse lei.
mi sento come una bottiglia di whisky, dissi io.
mi sento che finiremo come due ubriaconi, disse lei.
mi sento che hai ragione, dissi io.
mi sento di mollare tutto, disse lei.
mi sento che ho bisogno d'un bagno, dissi io.
anch'io mi sento che hai bisogno d'un bagno, disse lei.
mi sento che dovresti lavarmi la schiena, dissi io.

"IL POSTO DI UNA DONNA" - IMTIAZ DHARKER - POESIA INDIANA CONTEMPORANEA


Devi stare attenta alla bocca, soprattutto
se sei una donna. Un sorriso
va soffocato con l’orlo del sari.
Nessuno deve vedere la tua serenità incrinata,
neppure dalla gioia.
Se ogni tanto hai bisogno di urlare, fallo
da sola, ma di fronte a uno specchio
dove puoi vedere la forma strana che prende la bocca
prima che la strofini via.

"PAROLE PER PATRIZIA" - ENRICO NASCIMBENI

Mi sono lasciato andare alla purezza di una matita
per raggiungerti sempre e dovunque
seguendo la stella cometa
del tuo vagare tra ombre e passi lunghi  ma poco distesi.
Ti raggiungo sempre
in un posto che solo noi conosciamo.
La'
scritta da rondini e tatuaggi dell'anima
c'e' la nostra storia Patrizia.
Il tuo corpo e' edera che si arrampica sul mio corpo.
Il tuo respiro
e' il vento
che ha fatto volare via
i miei giorni colorati di nero.
Sempre saro'
stregato
dalla tua pozione
che sa di lacrime e burrascose tenerezze.
Mi sono lasciato andare alla purezza di una matita
per inventare il nostro alfabeto
che parte dalla Z
e arriva alla A.





lunedì 24 giugno 2013

"IL SENSO DI OGNI COSA" - FABRIZIO MORO


Posso fare a meno dei milioni
tanto portano solo problemi
ma non posso fare a meno del vino
non amando troppo gli schemi

Posso fare a meno di un motore
è troppo bello camminare
posso fare a meno di sapere
perché spesso preferisco immaginare

Ma che dire, che fare
quando io io non posso fare a meno di te
che sei l'infinito tra i miei desideri
la la
tu che sei il sogno più grande tra i sogni più veri
e questa canzone
che gira e rigira la dedico a te
il mio unico amore
il senso di ogni cosa che c'è

Posso fare a meno del silenzio
preferisco comunicare
posso fare a meno di un partito
tanto il pane me lo devo guadagnare

Ma che dire, che fare
quando io io non posso fare a meno di te
che sei l'infinito tra i miei desideri
la la
tu che sei il sogno più grande tra i sogni più veri
e questa canzone
che gira e rigira la dedico a te
il mio unico amore
il senso di ogni cosa

Per te che sei l'infinito tra i miei desideri
la la
tu che sei il sogno più grande tra i sogni più veri
e questa canzone
che gira e rigira la dedico a te
il mio unico amore
il senso di ogni cosa che c'è

"IL CULO CHE MERAVIGLIA" - CARLOS DRUMMOND DE ANDRADE

Il culo, che meraviglia.
E' tutto un sorriso, non é mai tragico.

Non gli importa cosa c'é
sul davanti del corpo. Il culo si basta.
Esiste dell'altro? Chissà, forse i seni.
Mah! - sussurra il culo - quei marmocchi
ne hanno ancora di cose da imparare.

Il culo sono due lune gemelle
in tondo dondolio. Va da solo
con cadenza elegante, nel miracolo
d'essere due in uno, pienamente.

Il culo si diverte
per conto suo. E ama.
A letto si agita. Montagne
s'innalzano, scendono. Onde che battono
su una spiaggia infinita.

Eccolo che sorride il culo. E' felice
nella carezza di essere e ondeggiare.
Sfere armoniose sul caos.

Il culo é il culo,
fuori misura.

"IL GRANDE BLU" - FILM DI LUC BESSON

Raramente un film mi ha portato in altre dimensioni come questo capolavoro del regista francese. Ho sempre temuto il mare. Questo cortometraggio onestamente non mi ha tolto la mia paura atavica, ma l'ha incanalata nel sogno. E ripeto sogno, non incubo.

"IL NULLA"

"Il Nulla è il vuoto che ci circonda, è la disperazione che distrugge il mondo e io ho fatto in modo di aiutarlo perchè è più facile dominare chi non crede in niente e questo è il modo più sicuro di conquistare il potere..." (Gmork - La Storia Infinita)

"IL SENSO DEI LUPI" - ENRICO NASCIMBENI

Ho perso il senso dei lupi
non li riconosco piu'
sfuggono al mio fiuto
al mio istinto di conservazione.
So che sono moltitudine
so che si aggirano attorno a casa mia
ne sento il respiro
ne sento la fame
ne sento la maledetta voglia di sbranarmi.
Ma infami
ora sanno mischiarsi agli alberi nel buio
hanno cambiato vestiti
e passaporto.
Mi sento indifeso
e ho buttato via il mio fucile
per non avere la tentazione
di sparare nel mucchio.
Finirei - ho pensato - per colpire a casaccio
magari uccidendo un cerbiatto o un'allodola.
Ma li sento sempre piu' vicini
ne sento il digrignare dei denti
so che non azzannano piu' per fame
 ma solo per il gusto di assaporare sangue
e camminano con l'istinto di atavica vendetta.
Senza difese
li attendo
e parlero' con loro
ad uno ad uno
cercando un linguaggio comune.
Ma non lo trovero'
e rassegnato
ma non arreso
faro' finta di ululare con loro alla luna.
Mentre cerchero' spasmodicamente
il posto dove ho gettato il mio fucile.
L'alternativa pero'
e' sorridere e guardare con disinteresse
i loro occhi gialli che mi fissano
in attesa di una mia inevitabile mossa sbagliata.
I lupi non leggono
guardano solo le figure
e pensano che amare
sia un segno di debolezza.
Poveri lupi
con la giacca griffata
o un'esagerata cortesia
che inganna
ma non convince.
Poveri lupi
che non riusciranno mai
ad entrare in casa mia. 




domenica 23 giugno 2013

"ORIENT EXPRESS" - ENRICO NASCIMBENI

Partiremo con una valigia di paglia
una bottiglia di acqua del Gange
e un paio di orecchini.
Il nostro viaggio di nozze
sara' un vagone dondolante
e lo sferragliare delle nostre anime inquiete.
 La fragilita' dei nostri corpi
verra' protetta da angeli
vestiti di cielo e girasoli.


"CIONDOLO" - ROBERTO VECCHIONI

.....E se qualcuno lo chiamava
E se qualcuno lo riconosceva
E se qualcuno lo fermava
Sapete cosa rispondeva?
Non sono io, non sono io, non sono io, non sono
io.....


Questa canzone dalla quale ho estrapolato una parte di testo e' stata scritta venti anni prima di "Guarda che non sono io" di Francesco De Gregori - Dicesi affinita' elettive o....

"HO CAPITO CHE TI AMO" - LUIGI TENCO

Ho capito che ti amo
quando ho visto che bastava
un tuo ritardo
per sentir svanire in me
l'indifferenza
per temere che tu
non venissi più
Ho capito che ti amo
quando ho visto che bastava
una tua frase
per far sì che una serata
come un'altra
cominciasse per incanto
a illuminarsi
E pensare
che poco tempo prima
parlando con qualcuno
mi ero messo a dire
che oramai
non sarei più tornato
a credere all'amore
a illudermi a sognare
Ed ecco che poi
Ho capito che ti amo
e già era troppo tardi
per tornare
per un po' ho cercato in me
l'indifferenza
poi mi son lasciato andare
nell'amore.

IL PINGUINO PIO...........


"CERTEZZE" - ENRICO NASCIMBENI

Ripercorro una strada che conosco molto bene
Fiori di camomilla ai lati
E un piccolo fiume pieno di pesci brillanti e guizzanti.
A mezzogiorno suoneranno le campane.
Il film finira' come l'altra volta che l'ho visto.
Il libro a pagina quarantadue parla di un uomo che cammina nella polvere.
Alle sei del pomeriggio i cani abbaiano perche' hanno fame.
Alle tre di mattina mi sveglio con gli occhi sbarrati.
Ogni anno che passa lo specchio e' sempre piu' nemico.
Queste sono le mie piccole certezze.
Te le regalo.
E non so se la cosa ti rendera' felice.
Ma ho i capelli tagliati come piace a te.
Un nuovo sorriso.
E scarpe da tennis slacciate.
Cosi' se ora cado.
So il perche'. 




"LA MIA SOLA PUERILE VOCE" - PIER PAOLO PASOLINI

L'intelligenza non avrà mai peso, mai
nel giudizio di questa pubblica opinione.
Neppure sul sangue dei lager, tu otterrai

da uno dei milioni d'anime della nostra nazione,
un giudizio netto, interamente indignato:
irreale è ogni idea, irreale ogni passione,

di questo popolo ormai dissociato
da secoli, la cui soave saggezza
gli serve a vivere, non l'ha mai liberato.
Mostrare la mia faccia, la mia magrezza -
alzare la mia sola puerile voce -
non ha più senso: la viltà avvezza

a vedere morire nel modo più atroce
gli altri, nella più strana indifferenza.
Io muoio, ed anche questo mi nuoce.

sabato 22 giugno 2013

"CANZONE PER SERGIO" - ROBERTO VECCHIONI

Il ladro di cavalli non era lui,
ma fù impiccato per comodità
e l'uomo di profilo non si bastò
partì cercando l'altra sua metà
il capitano Achab non torna più
dal viaggio contro l'impossibile...
oh Sergio, non ho tempo di scriverti,
ma, d'altra parte, non ti ho scritto mai
e come ti potevo scrivere?
Erano stati tutti amici miei;
A volte sentono che bussano:
non è niente, niente, niente;
non sono loro che tornano:
solo vento, vento, vento...
ne avrò di tempo per amare
prima che entri lei?

Il grande orologiaio non passa più
e gli orologi li aggiustiamo noi;
adesso costruiamo le macchine,
vedessi, come sono belle, sai;
a volte c'incontriamo sugli argini,
e ci contiamo, e manchi sempre tu...
oh, Sergio non ho tempo di scriverti,
ma d'altra parte non ti ho scritto mai,
oh, sì, di cose qui ne succedono,
ma ci illudiamo d'inventarle noi:
siamo un passaggio di allodole:
con un colpo andiamo giù;
mentre cerchiamo di scegliere
se volare a nord o a sud...
e gli anni indietro, e gli anni Sergio,
e quando c'eri tu...

Il tempo mischia bene le bibite,
gli imperativi e quel che mando giù
qualcuno vede ancora negli occhi miei
quel che gli specchi non rifletton più:
si spezza la collana, le idee van giu'
stan rotolando un po' di qua e di là;
e tutti a dirmi come raccoglierle,
non c'è nessuno qui che non lo sa;
non riesco a immaginarmi di vivere
illuminato dalla verità,
la risposta nel vento dov'è, dov'è?
Sarà la stessa per ognuno di noi?
Oh sergio, non ho tempo di scriverti,
ma un giorno o l'altro mi rincontrerai:

ci appoggeremo sui gomiti
quando il sole viene giù,
mi accadrà di sorridere,
come non speravo più...
e l'occhio azzurro avrà un momento
uguale all'occhio blu.....

"LONTANI" - ENRICO NASCIMBENI

Buonananotte amore mio
facciamo la nanna.
Le tue parole al telefono...
Poi nanna non fai
e veleggi la notte con poesie, musica e pensieri.
Insonne nel sogno solo tuo.
Da tutto questo mondo io sono tagliato fuori.
Un mondo nel quale invano cerco di entrare...
Cocciuto
Invadente
Imbecille
Gran testa di cazzo
O semplicemente innamorato di te.
C'e' insofferenza nella tua voce
la percepisco e mi sconquassa
non vedi l'ora di riattaccare il telefono.
Cosi' tu diventi la tua amante segreta
un'amante della quale non posso essere geloso.
Perche' senza la tua amante
tu non potresti essere tu.
Bene
ti penso soddisfatta
agitata e sudata
nella tua privata notte.
Magari nuda
o con le mutande
a toccare misteri che io non posso toccare.
Perche' siamo lontani.
Perche' uno piu' uno fa  a volte fa uno.
Stanotte non ho dormito.
Ti volevo chiamare.
Non l'ho fatto.
Sto imparando la discrezione.
Sto imparando la tua lezione.
La tua legge.
Ma ricordati che sono un anarchico.
E che questa e' una brutta poesia d'amore.
E certe tue assenze
mi divorano l'anima .
Tuo

Enrichetto dal ciuffo.




venerdì 21 giugno 2013

"L' ISOLA IN ME" - FERNANDO PESSOA

C’è un’isola in me,
dove il vento soffia
di terra, e quando il mare urla
la sabbia impazzisce.

E c’è sempre luce,
ma non è mai giorno.



"PASSEGGIATA NOTTURNA" - RAINER MARIA RILKE


Niente è paragonabile.
Esiste forse cosa
che non sia tutta sola con se stessa e indicibile?

Invano diamo nomi, solo è dato accettare
e accordarci che forse qua un lampo,
là uno sguardo ci abbia sfiorato,
come se proprio in questo
consistesse vivere la nostra vita.

Chi si oppone perde la sua parte di mondo.
E chi troppo comprende
manca l’incontro con l’Eterno.

A volte in notti grandi come questa
siamo quasi fuor di pericolo,
in leggere parti uguali spartiti fra le stelle.
Immensa moltitudine.




"SUPERNOVA" - ENRICO NASCIMBENI

A volte la vita si accende come supernova in un ipermercato affollato.
Sei li' col carrello della spesa
pensi di non pensare
guardi distratto pomodori e biscotti dietetici
e all'improvviso
l'anima si espande
in lontane lontananze
e ti assenti
volando spazi
che non sai descrivevere
ma stai imparando a vivere....




IL MIO AMORE CAMMINA COSI'.....


"FIORI DELLA NOTTE" - ENRICO NASCIMBENI

Nei fiori della notte si nascondono i tuoi occhi
cosi' brillanti
da non farmi dormire.
Ho viaggiato una vita di  mentali miraggi
per arrivare da te
disarmato
  vestito di acqua
e allegra malinconia. 



L'AMORE TRA VAMPIRI FA SCINTILLE... TRATTO DA "DARK SHADOW"


giovedì 20 giugno 2013

GEORGE SAND

Sono emozionatissima nel dirvi che ho
 capito benissimo l'altra sera che avevate 
sempre una voglia matta di fare un po' 
di ballo. Conservo il ricordo 
d'amore e vorrei proprio che sia
questa una prova che posso essere da voi amata
con tutta la forza. Sono pronta a mostrarvi il mio
affetto disinteressatissimo, senza calcolo ma-
culo e se volete anche vedermi
svelarvi senza artifizio alcuno la mia anima
completamente nuda, venite a farmi visita.
Chiacchiereremo con franchezza, da buoni amici.
Vi proverò che sono la donna
sincera capace di offrirvi l'affezione
più profonda com'anche la più stretta
amicizia, insomma, la prova migliore
che possiate sognare poiché la vostra
anima è libera. Pensate che la solitudine che mi am-
mazza è lunga, durissima e spesso
difficile. Così, riflettendoci sopra, ho l'anima
gonfia. Accorrete presto e venitemela a 
far dimenticare con quell'amore in cui mi voglio
infilare tutta.

"The cats will know" - Cesare Pavese



Ancora cadrà la pioggia
sui tuoi dolci selciati,
una pioggia leggera
come un alito o un passo.
Ancora la brezza e l’alba
fioriranno leggere
come sotto il tuo passo,
quando tu rientrerai.
Tra fiori e davanzali
i gatti lo sapranno.

mercoledì 19 giugno 2013

L'IMPORTANTE E' CHE UNO PRENDA IL VOLO....



"LA RANA" - CLAUDIO ROCCHI

Più che un mestiere nella vita io voglio fare l'uomo
e lo voglio far bene ma tu che mi hai insegnato?
mi hai dato fucili e pistole per giocare alla guerra
e non mi hai detto niente del gioco di lavorar la terra
Sono nato in città da mio padre attraverso mia madre
niente frutta suglia alberi intorno, niente boschi e animali
ho impiegato vent'anni di vita per riuscire a vedere più chiaro
oltre il fumo di chi mi ha insegnato le illusioni inventate a realtà
ed adesso che riesco a sentire e a vedere da solo
sono solo un ragazzo che cresce a imparare a esser uomo.
Son rinato nel letto una notte realizzando in me stesso
che ogni gesto può aver mille aspetti e tutto quello che vedi sei tu
se raccogli la festa del sole tu sei il sole e la festa è per te
se tu soffri la pena del mondo quel che vedi è la pena che hai tu
cosa pensi che sappia una rana nata e morta fra stagni e paludi
degli spazi profondi del mare, delle alghe e i coralli
cosa pensi che riesci a vedere al di là della vita che tocchi
nelle solite stanze in cui giochi l'abitudine ai gesti già noti
ed adesso che riesco a vedere e a sentire da solo
sono solo un ragazzo che cresce a imparare a esser uomo.

ADDIO MAESTRO, ANZI ARRIVEDERCI....




"LA MORTE,LA PORTA" - CLAUDIO ROCCHI
Prendila bene, cambi vestito, entri nel nuovo:
morte si, ma solo di quello che e' usato.
Prendila bene, sai tutto muta, pensaci adesso:
muore uno col tuo nome e tu cambi vita .
La morte e' la porta che guida all'uscita,
l'entrata e' la vita.
Entrata ed uscita.

"PELLE A FIOR DI NERVI" - ENRICO NASCIMBENI

Quando leggo le tue parole nervose
come la tua schiena quando si inarca all'amore...
Quando sei incazzata
e uccidi la luna con un fermacapelli d'argento indiano....
Quando i tuoi occhi sono lamette
lubrificate dal sangue...
Quando sei furibonda
e spari al primo sogno che passa dalle tue parti...
Quando so che al telefono la tua voce non sara' dolce
ma ringhiosa e insofferente come quando il tram non arriva...
Quando accendi una sigaretta dietro l'altra
e ti fumi un libro in due ore...
Quando ti abbandoni
e appoggi le tue lacrime trattenute su di me....
Quando vorrei massacrare la tua amarezza atavica
e penso di cavarmela con un bacio
o con un fiore secco
che conservo per te
tra due pagine
che devo ancora riempire di parole.




HERMANN HESSE

Osservare le nuvole e le onde è stato più piacevole che studiare gli uomini........

"NOTTI AGITATE" - ENRICO NASCIMBENI

E' da tanto tempo che non passavo una notte cosi' agitata. L'aria condizionata accesa. La tv accesa. La luce accesa. Il mio sguardo spento. E impaurito. Poi la tua assenza ha fatto il resto.

"RISCHIANDO CONTINUAMENTE ASSURDITA'" - LAWRENCE FERLINGHETTI


Rischiando continuamente assurdità
e morte
dovunque si esibisce
sulle teste
del suo pubblico
il poeta come un acrobata
s'arrampica sul bordo
della corda che s'è costruita
ed equilibrandosi sulle travi degli occhi
sopra un mare di volti
marcia per la sua strada
verso l'altra sponda del giorno
facendo salti mortali
trucchi magici coi piedi
e altri mirabili gesti teatrali
e tutto senza sbagli
ogni cosa
per ciò che forse non esiste
Perché egli è il super realista
che deve per forza capire
una tersa verità
prima di affrontare passi e posizioni
nel suo supposto procedere
verso quell'ancor più alto posatoio
dove la Bellezza sta e aspetta
gravemente
l'avvio della sua girandola di morte
E lui
un piccolo Charlot
che potrà cogliere o no
la sua dolce forma eterna
con le braccia distese in croce nell'aria vuota
dell'esistenza

"IL MOSTRO" - SAMUELE BERSANI

Ecco spuntare da un mondo lontano l'ultimo mostro peloso e gigante
l'unico esempio rimasto di mostro a sei zampe
Quanto mi piace vederlo passare, cosa farei per poterlo toccare
io cosa farei...
Dicono che sia capace di uccidere un uomo
non per difendersi, solo perché non è buono
Dicono loro che sono scienziati affermati
classe di uomini scelti e di gente sicura
Ma l'unica cosa evidente è che il mostro ha paura
il mostro ha paura...
E' alla ricerca di un posto lontano dal male
certo una grotta in un bosco sarebbe ideale
ma l'unico posto tranquillo è quel vecchio cortile
l'unico spazio che c'è per un grande animale
Dicono "Siamo in diretta..." lo scoop è servito
"...questa è la tana del mostro, l'abbiamo seguito"
Dicono loro che sono cronisti d'assalto
classe di uomini scelti di gente sicura
Ma l'unica cosa evidente
l'unica cosa evidente è che il mostro ha paura
il mostro ha paura...
Basta passare la voce che il mostro è cattivo
poi aspettare un minuto e un esercito arriva
bombe e fucili ci siamo, l'attacco è totale
gruppi speciali circondano il vecchio cortile
Dicono che sono pronti a sparare sul mostro
"Lo prenderemo sia vivo che morto sul posto !"
Dicono loro che sono soldati d'azione
classe di uomini scelti e di gente sicura
ma l'unica cosa evidente è che il mostro ha paura
il mostro ha paura...
Vorrebbe farsi un letargo e prova a chiudere gli occhi
ma lui sa che il letargo viene solo d'inverno
riapre gli occhi sul mondo, questo mondo di mostri
che hanno solo due zampe ma sono molto più mostri
Gli resta solo una cosa
chiamare il suo mondo lontano
lo fa con tutto il suo fiato, ma sempre più piano...
Vorrei poterlo salvare, portarlo via con un treno
lasciarlo dopo la pioggia, là sotto l'arcobaleno...

EH GIA'....


martedì 18 giugno 2013

"HOTEL PLAZA" - FAUST 'O

Hotel Plaza gli sguardi fermi come fotografie
Hotel Plaza le mani fredde oblique nelle mie
Hotel Plaza fermare il tempo con abilità
Hotel Plaza un grido curvo senza atrocità
La notte è pelle trasparente, le voci basse nelle stanze
il cuore un dubbio intermittente, così dolce per noi
dentro questi specchi

Hotel Plaza dimenticarsi di fuggire via
Hotel Plaza l'onore intenso come frenesia
i giorni spesi lentamente, i passi incerti nelle stanze
il cuore un dubbio intermittente, così dolce per noi
dentro questi specchi

La tua tranquillità, la forza che non hai
vorrei strapparti un grido e portarti via
La tua immobilità, la rabbia che non hai
schiacciata in questi specchi è una follia
Metalfilm

Hotel Plaza amo i tuoi fiori come nevrastenie
Hotel Plaza le mani fredde obblique nelle mie
la notte è un sogno permanente, il ritmo denso delle danze
ricordo Atlantico Dicembre, così dolce per noi
dentro questi specchi

"A DISTANZA RISPONDE..." - ENRICO NASCIMBENI





Rumori di sottofondo di un giorno di giugno
Un professore urla nell'aula vuota ai suoi studenti assenti:
"Domani studiate da pagina nove a pagina venti del libro di storia.."
"Ma professore - bisbiglia entrando un bidello - La scuola e' finita".
Il professore chiude gli occhi e si addormenta sulla cattedra impolverata.
Siamo tutti fratelli?
Chissa'.....
Forse siamo tutti conoscenti.
Tutti occupati ...come un cesso quando non ne puoi piu' di pisciare.
Nasi sporchi di bianco girano arroganti per la citta'.
L'interrogatorio di dio non duro' nemmeno poi tanto.
E lo scrivano zelante
scrisse diligentemente:
"L'imputato, a distanza risponde...".
Venni rilasciato
e mi incamminai
 a passo di danza
verso la sera
che per l'occasione
si era messa il vestito della festa.




"TE LO FACCIO VEDERE CHI SONO IO" - PIERO CIAMPI

Una regina come te in questa casa? ma che succede?
ma siamo tutti pazzi? ma io adesso sai che cosa faccio?
che ore sono? le undici? io fra - guarda - fra cinque ore
sono qua e c'hai una casa con quattordici stanze,
te lo faccio vedere chi sono io. E che sono quei cenci
che hai addosso?! ma che è, ma fammi capire...
ma senti... ma io... ma come! Tu sei... sei la mia...
e stiamo in questa stamberga coi cenci addosso!
Ma io adesso esco, sai che cosa faccio? ma io ti porto...
una pelliccia... di leone... con l'innesto di una tigre.
Te lo faccio vedere chi sono io.

Senti, intanto però c'è un problema: siccome devo uscire,
mi puoi dare mille lire per il tassì in modo che arrivo
più in fretta a risolvere questo problema volgare che
abbiamo? Te lo faccio vedere chi sono io, lascia fare
a me, lascia fare a me, lascia fare a me perché... ti
devi fidare.

Ma che cosa ti avevo detto, una casa? ma io sai che cosa
faccio? ma io ti compro un sottomarino. Perché? se qui
davanti a casa nostra quelli c'hanno la barca e rompono
le scatole, io ti compro un sottomarino! così, sai, li fai
ridere tutti, questi, hai capito? Intanto facciamo una cosa,
che fra cinque ore sono qua: tu metti la pentola sul fuoco,
ci facciamo un bel piatto di spaghetti al burro mentre
aspettiamo il trasloco, poi ci ficchiamo a letto e te lo faccio
vedere chi sono io: ti sganghero! Te lo faccio vedere
chi sono io! Te lo faccio vedere chi sono io,
sono un uomo asociale ma sono un uomo che ti...
Io non ti compro il sottomarino: ti compro un transatlantico.
Basta che tu non scappi, stai attenta che... se scappi
col transatlantico ti affogo nel... nell'Oceano Pacifico.
Dai, dai, coricati, vai che ti sganghero,
te lo faccio vedere chi sono io!

PAROLA DI BUK


"GRANDE FIGLIO DI PUTTANA" - STADIO

Grande figlio di puttana
ma che amico per me
uno che ruba anche la luna
se la deve dare a te eeeehhhh
sotto l'ombra del cappello
non ti fa capire mai
se tira fuori il suo coltello
o ti chiede come stai
grande pero' che grande figlio di puttana
eeehhh aspettero' ancora un'altra settimana
Ha donne sparse per l'Italia
lui colpisce e scappa via
ma con ognuna ha fatto un pianto
ha pianto anche con la mia
grande pero' che grande figlio di puttana
aspettero' ancora un'altra settimana
stamattina apro il giornale
c'e' la tua fotografia
ti stan cercando dappertutto
cosa fa la polizia eeeehhh
ecco perche'è ti ho dato un'altra settimana,
(perche')
senza di te una serata non ingrana
(eeehh)
ecco perche' le donne vanno in fila indiana
(adesso so)
anche perche', perche' sei un figlio di puttana
ed e' per questo che a te la gente tutto ti perdona
(perche' dicono)
"guarda come suona la chitarra
quel grande figlio di puttana".

"LA VOLPE E L'UVA" - FEDRO

"Una volpe affamata vide dei grappoli d'uva che pendevano da un pergolato, e tento' di afferrarli. Ma non ci riuscì. "Robaccia acerba!" disse allora tra sé e sé; e se ne ando'. Così, anche fra gli uomini, cè chi, non riuscendo per incapacità a raggiungere il suo intento, ne dà la colpa alle circostanze".

"MOLTO RUMORE PER NULLA" - WILLIAM SHAKESPEARE

"L'amicizia è fedele in tutto, tranne che nei servigi e nelle faccende d'amore...."

OCCHIO PER OCCHIO

Occhio per occhio, dente per dente? No. Occhio per occhio...si rimane ciechi......

lunedì 17 giugno 2013

Senza titolo.

Oggi mi ha preso una stanchezza fisica ed esistenziale. Piccoli disguidi, rogne, misteriosi attacchi alla mia persona e al mio lavoro. Vorrei sfondare con un pugno questo pc, e non solo il pc. Ma me ne resto qua invece a scrivere e a fare spola tra il mio studio e il giardino. Passo quindi dal tanfo di fumo all'odore del verde e il caldo che picchia duro. "E a volte la musica non viene piu'"..e nemmeno la parole. Si resta catatonicamente pensanti, un po' incazzati, vuoti. A pensare quale sia la cosa giusta da fare in questa vita che a volte ti piega ma non ti spiega. Sicuramente l'amore e' salvifico. Il pensiero che c'e' chi ti sta pensando e' azzurra parentesi in una giornata storta, piegata, piagata, pigiata, perfettamente imperfetta. Il resto e' un'insalata di riso che ho mangiato distrattamente e l'attesa della sera. Questo mondo mi sta come un paio di scarpe tre numeri in meno della mia misura. Stretto. Non e' il mondo che sognavo e per il quale a modo mio ho lottato, anche rischiando la pelle. Cosi', una sigaretta dopo l'altra penso al da farsi. Faro', diro', denuncero', cerchero', trovero', creero', distruggero'. I miei cani mi stanno guardando e vorrebbero giocare. Io sto guardando miei cani e vorrei giocare. Ma il gioco ogni giorno di piu' si fa duro e amaro. Amore mio ti prego stringimi la mano e sorridiamo dei tuoi e dei miei incidenti di percorso. Il male esiste. Ma alla fine il male perde. L'ho appena letto nel libretto di istruzioni che insegna a volare come un'aquila. Sopra tutto e tutti, ma, spietati con la preda. E' una questione di sopravvivenza. Ma no. E' solo una giornata sbagliata. Ti mandero' un piccione viaggiatore con fiori di campo e carezze di amante.