venerdì 31 maggio 2013

La casa dei doganieri (Eugenio Montale)
 
Tu non ricordi la casa dei doganieri
sul rialzo a strapiombo sulla scogliera:
desolata t'attende dalla sera,
in cui v'entrò lo sciame dei tuoi pensieri
e vi sostò irrequieto.
 
Libeccio sferza da anni le vecchie mura
e il suono del tuo riso non è più lieto:
la bussola va impazzita all'avventura
e il calcolo dei dadi più non torna.
Tu non ricordi; altro tempo frastorna
la tua memoria; un filo s'addipana.
 
Ne tengo ancora un capo; ma s'allontana
la casa e in cima al tetto la banderuola
affumicata gira senza pietà.
Ne tengo un capo; ma tu resti sola
né qui respiri nell'oscurità.
 
Oh l'orizzonte in fuga, dove s'accende
rara la luce della petroliera!
Il varco è qui? (Ripullula il frangente
ancora sulla balza che scoscende...).
Tu non ricordi la casa di questa
mia sera. Ed io non so chi va e chi resta.

1 commento:

  1. Charles Bukowski
    Storie di ordinaria follia
    La più bella donna della città [ stralci ...]

    ...Mezzindiana,... Cass ...
    Era come uno spirito incastrato in una forma che però non riusciva a contenerlo
    Lo spirito, o alle stelle o giú ai calcagni
    Non c'era via di mezzo per Cass. C'era anche chi diceva che era pazza
    Il suo cervello era, ecco, differente; la sua mentalità non era pratica, ecco quanto. La sua indole era affine alla pazzia; aveva un temperamento che certi chiamano pazzia.
    lei Si tradiva a sua insaputa. Poi però si ritraeva, ritornava selvatica, d'uno balzo, piena d'incongruità.
    Balzana. Schizoide. Una bellissima schizoide spirituale.
    Forse qualcuno, qualcosa, poi l'avrebbe
    rovinata per sempre. Io speravo che non toccasse a me.
    Altroché, se stanca. Tutto stanca, e consuma."

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